Carlo Tacchini: «Fate canoa, amerete voi stessi e la natura»
Direttamente da Rio, Carlo Tacchini, ex cussino, si rivolge agli studenti del CUS Pavia. Al di là dei risultati sportivi, i volti sorridenti di Carlo Tacchini e Mauro Nespoli hanno fatto amare due sport di cui si parla poco, ma che sono sempre più praticati. Anche al CUS Pavia.
Direttamente da Rio ecco cosa dice Carlo Tacchini: «Ai Giochi si sono vissute le emozioni che la canoa può regalare. Agli studenti universitari mi sento di dire che iscrivendosi a un corso di canoa potranno scoprire la bellezza di conoscere il proprio corpo e se stessi facendo una attività sportiva e allo stesso tempo studiare per un corso di laurea. Sono due crescite che viaggiano in parallelo». Senza dimenticare, aggiunge Tacchini, che: «la canoa ti fa capire, proprio così, e apprezzare la natura circostante».
Siamo di parte, ma Carlo è fra i volti che ricorderemo. La sua gioia e la sua sincera simpatia. Il suo tifo per Manfredi Rizza, compagno di squadra e di allenamenti quando Carlo era al CUS Pavia. E poi la perla. Il commento che Carlo fece dopo la finale B in cui è arrivato sesto (quinto dopo la squalifica di un concorrente). Eccola: «Prima di dare sberle, ne devi prendere tante». Noi l’abbiamo riscritta su di un post it che ora è attaccato al frigorifero, così come memento quotidiano. Carlo ha solo 21 anni. Ha tempo. E determinazione come ricorda sempre Cesare Dacarro, presidente del CUS Pavia.
E che dire della semifinale del ex cussino Mauro Nespoli. Il tiro con l’arco visto alla tv, grazie alle riprese della freccia, ti fa stare incollato. Prima volè. Prima freccia, 10. Seconda freccia, 8. Nooo. Terza freccia, 9. Seconda volè. Prima freccia 8. Ohhhh. Seconda freccia, 10. Ahhh! Terza freccia, 10. Ah ecco! E così per la terza volè. E per tutte le altre sessioni di gara dove c’è il testa a testa fra due arcieri. E Nespoli che fa? Sorride tranquillo. Già perché nel tiro con l’arco vince chi è più rilassato. Ma non è così semplice. È un talento. Un modo di vivere. Chi ha la fortuna di avere un buon maestro di tiro con l’arco, scoprirà una disciplina sorprendente. E quando assisterà a una gara sorriderà sereno insieme a Mauro Nespoli.
Anche su questa Olimpiade cala il sipario. Spiace perché scende la serranda sulla vetrina di tante discipline sportive. Come la canoa e il tiro con l’arco.
Ci piacerebbe che i Giochi accendessero l’interesse a praticare uno sport. Che significa, come ha detto Carlo Tacchini prima, imparare a conoscere se stessi in maniera autentica. Al di là dei risultati. Con la medaglia olimpica si entra nella Storia dello Sport. È indubbio. Ma cosa resta dentro a ciascun olimpionico? Indimenticabili emozioni, straordinaria esperienza. Al di là dei risultati, ripetiamo. Perché, come dice Niccolò Campriani – che a Rio2016 ha appena vinto una manciata di medaglie nella carabina – “le gare per quanto grandi non servono a stabilire valori assoluti”.