Canoa – Discesa Bereguardo Pavia

Da 3 mesi sono entrata a far parte di quella che definirei la “comunità” dei canoisti: gente di età, estrazione, professione non definibili accomunati dall’amore per la natura, dalla voglia di mettersi in gioco mettendo a dura prova i propri limiti fisici e mentali. Persone semplici e alla mano con una gran voglia di divertirsi, qui nessuno se la tira!
Ho iniziato da zero con il corso “sperimentale” della pausa pranzo, che consiglio assolutamente a chi avesse un po’ più di tempo dello standard da dedicare a questa fase della giornata. Ed ho scelto la canoa perché volevo avvicinarmi al fiume che inspiegabilmente mi affascina, persino l’odore è rassicurante e vedere l’acqua mi trasmette energia. Un amico che lo amava a tal punto da vivere in una casa sul fiume è passato a miglior vita recentemente, così in sua memoria ho scelto il corso di canoa.
Da un mesetto sono passata al corso serale e devo dire che l’asticella si è alzata, il livello dei partecipanti è più alto ed ho abbandonato la barca da mare per la Whopper, si scende e si risale lungo le rapide, spesso si viene rovesciati dalla corrente impetuosa che non perdona il minimo errore, ma sempre col sorriso! Non si smette mai di imparare.
Questa gita da Bereguardo la considero un premio: si comincia con un bagnetto “forzato” nel Ticino, la nostra Pachamama, come a pregarlo di essere clemente con noi prima di imbarcarsi e poi è tutta discesa lungo spiagge deserte, argini incontaminati dall’intervento dell’uomo, una fauna che ti accoglie soprattutto se stai in silenzio: garzette, cormorani, cicogne, gabbiani ma anche pesci siluro.  E’ una disciplina che ti porta inevitabilmente ad un percorso introspettivo, lontani dai rumori quotidiani della vita moderna, sospesi tra civiltà e natura selvaggia, tra sogno e realtà, tra ciò che è possibile oppure no, ma chi lo sa’, tutto è possibile, basta volerlo!
E’ quasi emozionante poi al curvone del Maltrainsema intravedere in lontananza il cupolone del duomo di Pavia. Siamo partiti accaldati in pieno sole, ora fa quasi freddo, ci siamo lasciati un meraviglioso tramonto alle spalle ed il buio comincia ad avanzare. Arrivano anche loro purtroppo: le amiche zanzare che abbiamo in abbondanza in queste lande e non mancheranno di festeggiare con noi tutta la sera!
Qualcuno ha scritto questa frase in merito ai panini con salamelle che ho adorato e voglio riportare: “Cucina di transizione verso il futuro! Chef Marc Albert mi ha servito un delizioso panino alla salamella destrutturata con julienne di zanzare alla griglia” (Pierluigi Politi, un poeta!).
Abbiamo terminato in allegria con musica zarrissima da beer party appositamente selezionata dalla ns dj Ale, birra alla spina per tutti i gusti e le immancabili salamelle servite addirittura con una scelta opzionale tra panino semplice o di farina gialla in ben due forme diverse!
Che dire se non: “questa si che è vita!”. Ho scoperto di poter stare come in vacanza nella mia città a tal punto da dispiacermi dal dover partire per le ferie J … ok, ora forse ho voluto un po’ esagerare, ma grazie CUS per questa incredibile opportunità che consiglio vivamente a chiunque, grazie a chi rende speciale ogni escursione con un atteggiamento sempre solare e proattivo.

Avanti tutta e alla prossima!

Tatiana

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