Sabato 15 Giugno la 57^ Regata Pavia-Pisa
Possiamo dire che la regata di canottaggio tra Pisa e Pavia compie novant’anni? Inventata dal gerarca fascista Lando Ferretti, si è disputata per la prima volta nel 1929 a Pisa. La lunga tabella dell’albo d’oro della competizione evidenzia che la manifestazione è stata sospesa diverse volte, anche per periodi molto lunghi. Dal 1941 al 1947 è stata la guerra a determinare l’interruzione della gara; dal 1951 al 1960, dopo il conflitto, probabilmente i due Centri Universitari Sportivi si concentrarono soprattutto sulla riorganizzazione delle attività universitarie di base. Poi, dal 1977 al 1984 e dal 1988 al 1992 si sono verificate ulteriori sospensioni per motivi non sempre chiari. Se aggiungiamo qualche ulteriore pausa registrata qua e là, scopriamo che quest’anno effettivamente si disputerà la 57° edizione della regata in 8 +. Quindi sarebbe improprio decidere di festeggiare il novantesimo compleanno della regata, mentre, d’altra parte, ci pare che 57 anni di scontri sull’Arno e sul Ticino siano sufficienti per parlare di una storia vera che ha visto pezzi della miglior gioventù dei due Atenei scendere in acqua per conquistare il trofeo intitolato alla battaglia risorgimentale di Curtatone e Montanara, dove molti studenti e docenti universitari persero la vita in battaglia per la difesa della Patria. Così decise Lando Ferretti. Ed oggi? Oggi si dice che i giovani non vogliono più combattere, che non sanno più soffrire. Se questi assunti sono dimostrabili potremmo sicuramente affermare che non ci dispiace. Lo sport invece è un rito di passaggio dove la guerra è solo simulata e la vittoria si materializza con una medaglia portata a casa appesa al collo o meno. Nello sport combattere vuol dire giocare contro. Tornando all’incapacità di affrontare le avversità, io, devo dire, di giovani capaci di soffrire ne conosco molti. Cinquantasette anni di vita della regata sono molti e possono essere oggetto del racconto di una storia che esiste e che hanno scritto gli atleti che sull’otto fuoriscalmo ci sono stati davvero. Anche in battaglia a Curtatone e Montanara qualcuno c’è stato davvero. E non aveva una lattina di bevanda super energetica in mano.
Cesare Dacarro