Baslòt ha vinto il Giro d’Italia
Nei giorni scorsi è partita da Bologna la centoduesima edizione del Giro d’Italia. Forse pochi ricorderanno che l’ultima volta che il Giro ha fatto tappa a Pavia è stata cinquant’anni fa, nel 1969, quando il danese Ole Ritter si aggiudicò, per distacco, la 17° tappa Celle Ligure- Pavia. Il Giro fu poi vinto da Felice Gimondi. Sembra quindi che la nostra città non sia stata – e probabilmente non sarà – un’importante protagonista della storia del ciclismo italiano e del Giro d’Italia.
In questi giorni, quasi in concomitanza con la partenza del Giro, Claudio Gregori ha presentato il suo ultimo libro: “Il romanzo di Baslòt, vita e imprese di Giovanni Rossignoli”. Gregori, accompagnato dai vulcanici Antonio Maggi e Pier Vittorio Chierico scava nella lingua di sabbia su cui si collocano le case del Borgo, tra il Po e il Ticino, che poi si dissolve, alla confluenza, come in una nuvola che si diluisce nelle differenti acque; Gregori ricostruisce la storia di Baslutéi, diventato da grande Baslòt, noto, fuori dal Borgo Ticino, come Giovanni Rossignoli. Il Borgo è stato, diremmo oggi, come un impianto sportivo, dove i giovani coraggiosi si tuffavano in Ticino dal tetto della cappella del Ponte Coperto. Baslòt impara a governare il barcé, a nuotare e voga alla veneta. Baslòt è un giovane pieno di energie e di curiosità; subisce il fascino delle novità provenienti anche dagli studenti universitari, come Paolo Magretti, uno dei primi velocipedisti pavesi. Rossignoli corre in bicicletta dal 1903 fino al 1927. Ha partecipato 14 volte al Giro d’Italia. Ha vinto la prima edizione nel 1909 e quella del 1911, quando la classifica veniva stilata ancora a punti. Gregori riporta alla luce la storia dello sport pavese e italiano, quella legata alle imprese di Rossignoli, un pioniere del ciclismo. Baslòt ora non sarà più dimenticato a Pavia. Giovanni Rossignoli, invece, troverà posto definitivamente nella storia dello sport italiano.
Cesare Dacarro