Canoa – pagaie per l’ambiente
Martedì scorso è arrivato sul gruppo “ciffonauti” ovvero sul gruppo canoa degli studenti ed adulti uno strano messaggio da parte dell’istruttore Ale Villa; “portate un paio di guanti da giardino o da cucina, ritrovo ore 18,30..”.
Ma perché un canoista deve usare i guanti da giardino o da cucina, non mi sembravano accessori del pagaiatore, vedremo cosa si sono inventati i due Ale nostri coach.
Svelato il mistero anche quest’anno la sezione canoa ha accolto molto volentieri l’invito della FICK Comitato Regionale Lombardia per “Pagaie Lombarde per l’ambiente, oltre il Covid.”
Puntuali e provvisti di tutto, sacchetti forniti al capannone, siamo pronti per esplorare le rive del Ticino con occhio attento a recuperare un po’ tutto. Di solito la lezione sul Ticino effettuata al corso prevede la risalita fino alla casa gialla ma oggi no, nuovo tragitto. Partenza a ranghi serrati verso la nuova destinazione area Vul. Questa meta è stata scelta perché è in area cittadina e quindi più facilmente frequentata da persona anche durante le giornate infrasettimanali.
Il gruppo si allunga subito….i più anziani, canoisticamente parlando, arrivano spediti, per quelli che si sono avvicinati quest’anno è un percorso nuovo, un ponte nuovo da passare ed un pensiero al ritorno: “ speriamo di farcela con questa corrente”.
Gaia nuova canoista con la sua barca definita da mare ha una difficoltà in più: un sedia di plastica tutta sgangherata e rotta, recuperato sulla riva scivola dalla canoa a destra e sinistra rendendo arduo l’arrivo alla meta. Arrivati all’area Vul ci si sparpaglia chi a destra, chi a sinistra e chi va verso le panchine. Al primo sommario sguardo rimaniamo piacevolmente stupiti. “Ma qui è tutto pulito…” in realtà dopo poco incominciano arrivare i primi canoisti con sacchetti pieni di spazzatura, Angelo arriva anche provvisto di un ombrello incapace ormai di riparare sia dal sole che dalla pioggia. Occorre prepararsi per rientrare, ci si impiegherà un po’ il fiume basso e la corrente non aiuteranno di sicuro. Fotografia di rito vicino ai nostri Totem fatte con le pagaie e poi tutti in canoa.
Bene siamo soddisfatti per il nostro lavoro, consapevoli purtroppo che questo non potrà rendere pulite le sponde del nostro fiume ma possa dare un segnale ed un messaggio alle persone che lo frequentano e che ci hanno visti all’opera. Non lasciando nulla, non ci sarà nulla da raccogliere ed il nostro ambiente sarà preservato con l’aiuto di tutti.
Emma Marinone