Calvi: «Spero nel Mondiale di Canoa Maratona»

Enrico Calvi attraverso le sue stesse parole ci fa rivivere le gare di Coppa del Mondo di Canoa Maratona che si sono svolte lo scorso fine settimana in Portogallo. Calvi ha partecipato alla short e alla long race, ottenendo in entrambe il 9° posto. Ecco come è andata.

Venerdì, batteria short race: tre giri con due trasbordi per totale di 3,5km. Ottima la partenza, mi resiste solo l’atleta Ceco. Passo centrale controllato. Al traguardo lui 1° io 2°, 3° l’atleta ungherese. Passaggio diretto alla finale con i primi tre, altra batteria, poi vengono ripescati i quattro tempi.

Sabato mattina, finale. La tensione è alta: dagli ottimi riscontri del giorno precedente sono fiducioso. Parto deciso e si forma un bel gruppo: 1° lo spagnolo Campos con io e Barros (portoghese) in scia dietro altri. Al primo giro di boa, 500mt dopo la partenza, il gruppo è ancora compatto.

L’atleta ungherese mi tocca la coda portandomi fuori traiettoria e vengo in contatto col Ceco. Riparto ma in ultima posizione forzo un po’ il ritmo ma rientrare con acqua “sporca” dalle onde degli altri non è facile.

Primo trasbordo: sempre in fondo in recupero ma ha poco senso sprecare tante energie anche in vista della gara del giorno dopo, continuo al mio passo tranquillo fino al 2° trasbordo dove l’atleta francese nella foga cade in acqua, mi accosto e lo aiuto a risalire sulla sua barca.

Nono alla fine. Visti gli atleti di valore iscritti è un ottimo risultato ma un po’ di amarezza per via delle sensazioni vissute il giorno prima.

Domenica, long race 26,1km: 7 giri da 3,6km e un ulteriore giro più corto, 6 trasbordi.

Mi sveglio con qualche linea di febbre forse per i continui sbalzi di temperatura e l’aria condizionata. E poi le due gare precedenti si fanno sentire.

' quasi ora di partire ma non sono ancora terminate le gare degli juniores e l’organizzazione ritarda di 15minuti la partenza. Finisco il riscaldamento a terra e si scende in acqua e ora si va al pontile, partenza.

«Ready. Go» urla lo starter. Si parte decisi e forte. Mi ritrovo primo con tutti in scia, abbasso un po’ il ritmo e spero che mi diano il cambio. Parte lo spagnolo e cominciano gli scatti. Si staccano in quattro, io sono nel secondo con altri quattro atleti: russo, ceco, spagnolo ungherese. Imbarco un po’ di acqua e non ho la pompetta per via dei vari cambi. Primo giro andato: io e lo spagnolo ci stacchiamo e rientra il francese. Arriva il 1° trasbordo al 2° giro riesco a svuotare la barca e prendo la borraccia per integrare.

Al giro successivo l’atleta ceco cade e lo superiamo ma qualche km dopo rientra.

Vivo un momento di crisi: gli altri scattano, mentre io rimango attardato, rientro sul francese, azzardo un passaggio sotto alcuni rami – dove l’atleta francese mi segue ma cade- ora ho gli atleti ceco e portoghese nel mirino e vado in centro del fiume. Rientro su entrambi: 8° posto mancano 2 giri grandi e quello piccolo.

L’atleta Ceco molla e quello portoghese rientra con l’aiuto di un compagno di squadra. Ora sono decimo. Manca poco, ma anche le forze sono poche. Non si può mollare.

Ora si dividono i due portoghesi e forzando il passo. Riesco a riportarli sotto, mancano “solo” 4km, qualche allungo e riesco a staccarli. Manca poco, ma l’altro atleta Ceco da dietro prova a recuperare, stringo denti e via fino alla fine, ed eccomi al 9° posto.

Finita la gara tutti col sorriso a scambiarsi opinioni su come è andata e sulle difficoltà.

Ha vinto Campos, spagnolo (campione Europeo), al secondo posto Romero (non in squadra agli Europei) e terzo l’atleta portoghese Lacerda (4° agli Europei), l’atleta ungherese (Campione europeo u23), seguito dal russo, dal portoghese Barros (3° agli Europei) e Mosquera Spagnolo (7° in Europa) poi un altro atleta portoghese e io. Sono contento a parte i primi tre atleti, gli altri erano vicini e inoltre la soddisfazione di aver lasciato alle spalle canoisti di gran valore come i cechi Dlouhy e Dubsky e il francese Mantovani.

Ogni maratona fa storia a sè. In questa avevo una barca in prestito di un modello diverso da quello che uso, tuttavia ho avuto buone sensazioni. Ho pagato un po’ i continui scatti,: in allenamento avevo lavorato soprattutto per avere un passo costante e meno sulle variazioni di ritmo. Gli allenamenti proseguono: spero nelle selezioni per il Mondiale che si terrà a Brandeburgo a metà settembre.