Sergio Cotta Ramusino, il papà di CUS Pavia Pallavolo
presentazione di CUS Pavia Pallavolo che si terrà oggi, lo abbiamo incontrato…
per farci raccontare quando è nata la squadra gialloblu, i suoi successi e il suo futuro. Sergio Cotta Ramusino non vive di ricordi: da qualche anno, infatti, è tornato a seguire per passione CUS Pavia Pallavolo. L’intervista comincia proprio da qui.
Da sostenitore di CUS Pavia Pallavolo, come vede la stagione 2015/2016?
Nella squadra maschile di serie C C’è stato un ricambio generazionale. Sono entrati alcuni atleti classe 98 e 99, molto promettenti. Da tifoso spero tanto che la squadra cresca giocando un buon campionato. Rinnovati anche i tecnici, non dubito che Paolo Forneris faccia un ottimo lavoro. Vorrei ricordare il grande impegno del precedente allenatore, Marco Cremonte che ha saputo lavorare anche sulla mentalità del giocatore di pallavolo. La pallavolo femminile attualmente si caratterizza per le numerose squadre giovanili in cui si possono trovare i talenti da crescere.
Quali successi ricorda con maggior piacere?
Il nostro pregio è la continuità. Nei periodi di stanca, non abbiamo mai abbandonato il nostro progetto della Pallavolo.
Quando nasce la squadra di pallavolo femminile?
Nasce a metà degli anni 70. Come, è abbastanza intuitivo. Attorno ai giocatori della squadra maschile, c’erano mogli, fidanzate, amiche, compagne di scuola. Spesso venivano ad assistere agli allenamenti, oltre che alle partite. Alcune hanno cominciato a giocare e da lì il movimento è cresciuto ed è nata una prima squadra. A metà degli anni 80, allenate da Laura Carta, le ragazze di CUS Pavia Pallavolo hanno giocato anche in serie B.
Tutto cominciò…
Nel 1960 quando da Mantova venni a Pavia – ero studente alla facoltà di Geologia - scoprii che non c’erano società di pallavolo, uno sport poco conosciuto e poco praticato. Nel giro di qualche mese, riuscii a contattare qualche appassionato e insieme ottenemmo di poter giocare nella palestra della Casa dello Studente.
Un anno dopo che accade?
Nel ’63 eravamo una squadra grazie anche all’ingresso di due frati laici. Fra gli storici giocatori ricordo: Milani, Pietra, Preda, Sartori, Zanoni e Cotta. Ci siamo iscritti al campionato provinciale con il nome di “Universitari pavesi” e abbiamo vinto accedendo alle fasi regionali. A quel punto siamo andati a parlare al presidente del CUS Pavia, Claudio Rusconi che ci fornì le tute con stampato il nome del CUS Pavia. Alla gara regionale eravamo i più belli con la nostra divisa di un elegante color blu. Peccato che…
Peccato che…
Per l’orgoglio di rappresentare una società non abbiamo mai pensato di toglierci le tute durante le fasi di riscaldamento pre-gara. Quando è arrivato il momento di entrare in campo e ci siamo tolti la felpa e i calzoni ci siamo ritrovati braccia e gambe tinti di blu. La felpatura delle tute con il sudore aveva rilasciato il colore. Potete immaginare le risate degli avversari. Il torneo va bene e conquistiamo il diritto di disputare la serie C.