Il senso di Fede per la canoa
Per il secondo anno, il cussino Federico Vignati è stato chiamato a partecipare a Talenti 2020, il percorso -ideato dal CONI della Provincia di Trento e dal CONI nazionale, in collaborazione con Cerism, centro universitario di Rovereto -che vuole accompagnare le promesse dello sport italiano a diventare dei campioni.
Dal 1 al 3 novembre a Rovereto si una quindicina di atleti scelti dalle società affiliate alla Federazione italiana canoa e kayak. Fra queste promesse anche Federico Vignati, 16anni, che ha chiuso la scorsa stagione con un terzo posto ai campionati italiani di velocità sulla distanza di 200metri. (nella foto la premiazione, Federico è il primo da sinistra)
' il secondo anno che partecipi a Talenti 2020, racconti come si svolge lo stage?
L’anno scorso ci sono stati due incontri, il primo più teorico dove hanno spiegato le finalità del progetto. Nel secondo raduno invece abbiamo svolto test biofunzionali e psicologici. Inoltre abbiamo fatto allenamento sul lago di Caldonazzo. Lo stage che si apre il 1 novembre si tiene a Rovereto, conosceremo il programma dettagliato una volta arrivati là.
Far parte del progetto talenti 2020 ti sta aiutando?
Ho migliorato la concentrazione in gara e sto lavorando sull’autodeterminazione, sulla motivazione. Aspetto che quest’anno sarà fondamentale visto che avendo 16 anni gareggerò nella categoria junior e i miei avversari avranno anche due anni in più di me. Saranno più esperti e fisicamente più formati. Non devo farmi abbattere da questa situazione e l’aiuto degli psicologi di Talenti 2020 sarà importante.
Quanto è difficile conciliare l’allenamento con la scuola?
' un altro aspetto su cui si lavora durante lo stage di Talenti 2020. Abbiamo tutti più o meno la stessa età e gli stessi problemi. Quest’anno frequento il terzo anno del Liceo delle Scienze Applicate e devo dedicare più tempo allo studio. Le mie giornate sono diventate più impegnative: esco da scuola e vado ad allenarmi, torno a casa e studio. Il giorno dopo di nuovo così.
Perch&e133; hai scelto lo sport della canoa?
' stata mia mamma a dirmi di provare la canoa, visto il mio amore per il fiume Ticino trasmessomi da mio nonno Romano con cui vado ancora oggi a pescare. ' stato mio nonno, infatti, a farmi conoscere il fiume e la sua acqua, quando è amica quando è pericolosa. Tutti insegnamenti che mi hanno aiutato a salire su di una canoa e a non aver paura. Anzi a sentirmi a mio agio.
Dove hai cominciato?
Per provare ho fatto due uscite grazie al corso di canoa per bambini, allora avevo 10 anni, organizzato da CUS Pavia, mi è piaciuto e ho seguito tutti i corsi. Mi sono appassionato anche grazie ad Antonio Mortara che resta un mio punto di riferimento.
I tuoi impegni agonistici del 2015?
Vorrei poter fare tutte le gare dei campionati italiani. In programma anche la partecipazione alle selezioni per far parte della Nazionale junior. Il mio coach, Daniele Bronzini, sceglierà se prepararmi per la velocità o per la maratona.
Mai in gara senza…
..aver fatto il segno della croce. Anche questo me lo ha insegnato mio nonno Romano.